La Ragioneria ha pubblicato sul sito Accrual uno studio sul progetto “Implementation of the Accrual Accounting Reform in the Public Sector Fixed Assets Area in Italy” che spiega come applicare lo standard Itas 4-Immobilizzazioni materiali.
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di Andrea Biekar e Patrizia Ruffini
24 Ottobre 2024
L’armonizzazione dei processi di rendicontazione della pubblica amministrazione, prevista dalla riforma Accrual, mira a migliorare e standardizzare la qualità delle informazioni contenute negli inventari annuali. Il Servizio Studi della Ragioneria Generale dello Stato ha pubblicato sul sito Accrual uno studio relativo al progetto “Implementation of the Accrual Accounting Reform in the Public Sector Fixed Assets Area in Italy” (SRSS/SC2022/119), finanziato dalla Commissione Europea – DG Reform. Il progetto fornisce indicazioni pratiche per l’applicazione dello standard ITAS 4 – Immobilizzazioni materiali. In particolare, il progetto definisce un insieme di informazioni “fondamentali” ai fini contabili per la rilevazione e classificazione dei cosiddetti fixed assets, che le amministrazioni dovrebbero adottare nella redazione del bilancio già nella fase di prima implementazione. Con l’obiettivo di guidare gli operatori contabili nella raccolta delle informazioni inventariali e di standardizzare i dati relativi alle immobilizzazioni materiali del settore pubblico, sono state individuate le informazioni necessarie per l’implementazione di ITAS 4 nelle fasi di rilevazione, valutazione ed esposizione in bilancio. Sono state identificate quattro dimensioni principali: dettagli anagrafici, informazioni sull’acquisizione, sull’ammortamento e sulle variazioni del patrimonio.
La dimensione anagrafica comprende gli attributi inventariali relativi alla natura, destinazione e principali caratteristiche del bene, rilevati in fase di registrazione. La dimensione “acquisizione” fornisce dettagli specifici sull’acquisto del bene, come la data di acquisizione, il prezzo o il valore d’acquisto e altri dati legati al processo di acquisizione. Le dimensioni “ammortamento” e “variazioni” raggruppano i dati necessari per la valutazione successiva. Alcuni attributi sono rilevanti solo per determinate categorie patrimoniali, come i beni culturali (ad esempio, “natura del bene culturale”, “accesso consentito al pubblico”) o gli investimenti immobiliari (ad esempio, “generazione di fitto attivo nell’anno”, “bene immobile destinato alla vendita”). Un inventario standardizzato e condiviso rappresenterebbe la base per una corretta esposizione dell’attivo immobilizzato nello Stato Patrimoniale, riducendo le discrepanze e facilitando il confronto tra le diverse amministrazioni. La disponibilità di un set comune di informazioni sugli asset patrimoniali potrebbe agevolare il confronto e l’aggregazione dei dati dei singoli enti.